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La societÀ della pseudoscienza

Perché, oltre mezzo secolo dopo il caso Bonifacio, una parte dell’opinione pubblica italiana – adeguatamente infiammata da alcuni media e opinion leader – si è schierata prima a fianco del «metodo Di Bella» e poi di quello Stamina? Quali meccanismi sociali presiedono alla formazione di reazioni allarmate verso gli inceneritori, il Tav in Val di Susa o il Tap in Salento? E, ancora: cos’è una profezia che si autoadempie e cosa c’entra con l’olio di palma? Infine, come siamo arrivati a promuovere comportamenti antiadattivi, temendo e rifiutando i vaccini? Nell’ipotesi interpretativa che questo libro intende proporre, i casi di fake news di carattere tecnoscientifico diffuse presso l’opinione pubblica sono il sintomo di una mutazione in atto nei conflitti e nelle controversie tra Scienza, Politica, Media e Società: il passaggio che dalla sindrome Nimby (dall’equivalente inglese di «Non nel mio giardino») conduce alla «sindrome Nimbo» (Not In My BOdy), cioè «Non Nel Mio Corpo». L’Autore la documenta con una vasta documentazione empirica frutto di oltre 15 anni di studi e ricerche sul campo, puntando lo sguardo sociologico sui motivi che alimentano alcuni dei più seri e aggressivi cortocircuiti pseudoscientifici di questi anni. Perché, parafrasando Luigi Einaudi, mai quanto oggi è opportuno conoscere prima di deliberare, per impedire che quella trionfalmente salutata all’alba del secondo millennio come la «società della conoscenza», si dissolva irrimediabilmente in una narcisistica e manipolabile società della pseudoscienza.  

Apriti scienza. il presente e il futuro della comunicazione della scienza

Frutto di un progetto di ricerca che ha coinvolto il Centro Interuniversitario Agorà Scienza, l’Università degli Studi di Torino, l’Istituto nazionale di Fisica nucleare e il CNR, questo libro rappresenta la più ampia e aggiornata fotografia della comunicazione della scienza in Italia. Ricercatori provenienti da discipline diverse (sociologia, pedagogia, comunicazione, fisica, biologia e bioetica) hanno analizzato moltissimi dati fornendo un’innovativa rilettura dei rapporti tra scienza e società, filtrata attraverso la lente dei produttori dei contenuti, ossia la comunità scientifica italiana. Coniugando rigore e chiarezza, il testo esamina i temi più stringenti del dibattito: i vincoli attuali e le opportunità per il futuro; l’open access e la co-produzione della conoscenza (scienza “modo 2”); la comunicazione nei blog scientifici e quella nelle scuole; mostrando come, almeno sul fronte della comunicazione, scienziati naturali, scienziati sociali e umanisti siano molto più vicini di quanto si pensi. Infine, le principali tendenze e criticità consegnate da ciascun capitolo sono efficacemente confezionate in una proposta per il censimento, la valutazione e la valorizzazione delle attività inerenti alla cosiddetta “terza missione” dell’università. Perché la società in cui vivremo domani dipende dalla qualità dei rapporti tra scienza e società che costruiamo oggi.

L’analisi del contenuto e i mass media

Lo studio delle comunicazioni di massa (ma non solo) ha da tempo contratto un ingente debito con l’analisi del contenuto, grazie alla quale è stato possibile definire su basi empiriche accurate fenomeni sociali e culturali altrimenti descritti in chiave impressionistica. Questo manuale presenta in modo semplice una rassegna delle principali tecniche di analisi del contenuto affermatesi nelle scienze sociali, con particolare riguardo alle loro potenzialità d’impiego per lo studente e per tutti coloro che si occupano dei mass media.

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